Amanda Tampieri nasce a Ravenna l'11 febbraio del 1997. La ravennate difende da quest'anno la porta della Florentia San Gimignano. Calciofemminile_Italia l'ha raggiunta per farsi raccontare la sua carriera.
-Come hai iniziato a giocare a calcio? "Ho iniziato a giocare a calcio a 5 anni dopo aver insistito per diverso tempo con la mia famiglia e mi hanno accontentata senza troppa esitazione. Fortunatamente i miei genitori non hanno mai giudicato gli sport che ho praticato e che pratico, a loro basta che mi piaccia e mi diverta".
-Hai mosso i primi passi nel San Zaccaria, cosa ci puoi raccontare del periodo trascorso in biancorosso? "Il San Zaccaria per me è stato davvero importante. Prima di tutto, mi ha dato l'opportunità di ritornare a giocare a calcio, facendolo i primi anni con la primavera e poi successivamente mi ha regalato tante soddisfazioni anche con la prima squadra : l'esordio in serie A , la prima chiamata in Nazionale e anche conoscere persone con molta esperienza in più di me. Il ricordo più bello che ho in biancorosso è sicuramente la vittoria nel derby playoff contro il Riviera di Romagna, che ci ha consentito di restare nella massima categoria. Da lì è iniziato il mio percorso".
-Dopo 4 anni a San Zaccaria ti sei trasferita in Francia, all'ASPTT Albi. Come mai hai preso questa decisione? Cosa ha comportato per te? "Ho sempre avuto il desiderio di fare un’esperienza all'estero e in quel periodo sentivo il bisogno di uscire dal "nido" di casa. Ho preso questa decisione un po' anche come sfida personale. Ovviamente fuori casa tutto è un po' più difficile all'inizio, ma poi passa. Sinceramente, consiglierei di fare un'esperienza fuori casa perché ti insegna davvero tanto e, soprattutto, non essendoci i genitori ad aiutarti, i problemi te li devi risolvere da sola".
-Dopo l'Albi ti sei addirittura trasferita in Svezia al Mallbacken. Come è stata la tua esperienza? "Dopo qualche problemino in Francia mi sono trasferita in Svezia perché non volevo finire la mia stagione calcistica “in anticipo” e quando si è presentata questa opportunità l'ho colta al volo. L'ambientamento in Svezia non è stato semplicissimo ma poi tutto sommato, tra alti e bassi, è andata abbastanza bene".
-Che differenze hai notato tra il calcio italiano, quello francese e quello svedese? "Le differenze più evidenti che ho notato in Francia è il lavoro a livello fisico: è molto importante e viene tralasciato qualcosa a livello tattico. Il calcio svedese invece è più simile al nostro, ciò nonostante penso che il calcio italiano sia il più completo sotto tutti gli aspetti".
-Cosa ti ha spinta al rientro in Italia e come prosegue l'esperienza alla Florentia? "La mancanza dell'Italia stava iniziando a farsi sentire, soprattutto nelle mie esperienze all'estero, il mio ruolo non veniva "curato" come viene fatto in Italia e quando sono ritornata si è proposta la Florentia. Ho accettato subito senza esitare. La Florentia era una squadra che già seguivo dai suoi inizi , l'ho vista per la prima volta nella trasmissione di calcio femminile su RTV San Marino e mi ha subito affascinata. Quindi ho colto al volo anche questa opportunità. Qui alla Florentia mi sto trovando molto bene sia con la società, sia con le mie compagne e anche con i nostri tifosi".
-Cosa hai provato alla chiamata della Nazionale U23 per lo stage a marzo? "Ogni chiamata della Nazionale è un’emozione grande e forte. Già allo stage di dicembre quando arrivò la prima chiamata ero davvero entusiasta e felice di vestire la maglia azzurra dopo tanto tempo. Con la chiamata di marzo lo ero ancora di più perché con me era stata convocata anche Serena Ceci, ed ero davvero contenta più per lei forse che per me! Se la meritava davvero per il campionato che stava disputando".
-Quali sono i tuoi obbiettivi per il futuro? "Il mio obbiettivo principale è quello di migliorare sempre di più. Poi mi piacerebbe vincere un campionato e disputare la Champions League".
-Che differenze hai notato pre e post mondiale 2019 nel movimento del calcio femminile? "Rispetto a qualche anno fa penso che il calcio femminile sia cresciuto notevolmente, già quest'anno ho notato la differenza al mio rientro dall'estero. Il Mondiale ha dato tanta visibilità al calcio femminile italiano, anche a livello mediatico c’è stato un grande incremento rispetto anche solo a due anni fa. Credo che i risultati ottenuti dalle ragazze Azzurre abbiano dato una marcia in più allo sviluppo del movimento per arrivare al professionismo e penso sia arrivata l'ora che ci venga riconosciuto".
Di Marco Montrone Photo credit: Florentia San Gimignano, Fabio Cittadini
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