Essere una calciatrice è uno dei mestieri più gratificanti al giorno d’oggi.
Poter essere protagoniste dello sport più bello del mondo è sicuramente qualcosa di meraviglioso.
Solo che come ogni cosa bella c’è sempre un ostacolo da dover affrontare, in questo caso la maternità.
Non parliamo del parto in sé per sé, ma proprio del dover arrestare momentaneamente la propria carriera per poter tentare di riprenderla successivamente.
Andiamo con ordine: nel 1994 la californiana Joy Fawcett entra nella storia per essere la prima calciatrice a rimanere incinta durante la sua piena attività agonistica. All’epoca vestiva la maglia del club Ajax America e divenne madre di tre figlie: Katelyn Rose (1994), Carli (1997) e Nadilyn Rae (2001). Sei mesi dopo la nascita della terza figlia, si trasferisce al San Diego Spirit dove concluderà la carriera nel 2003.
A ciò si aggiungono le due Coppe del Mondo vinte con la nazionale degli USA (1991 e 1999) e sempre con la maglia a stelle e strisce il terzo posto ai Mondiali del 1995 e 2003.
Successivamente anche altre calciatrici hanno iniziato a seguire come modello la Fawcett.
Basti pensare per esempio all’ americana Amy Rodriguez che ha due figli, uno di 6 anni e uno di 3, gioca tutt’ora nell’Utah Royals.
Di esempi se ne possono fare tantissimi, fino ad arrivare alla quasi-mamma Alex Morgan che nell'ottobre 2019 annuncia di essere in dolce attesa.
E in Italia? Le nostre connazionali temono di non poter proseguire una volta diventate mamme?
A ben vedere sembrerebbe di no, infatti nel Cesena c’è la portiera numero 11 del team Alice Pignagnoli che il 31 gennaio 2020 pubblica sul suo profilo Instagram la lieta novella.
La squadra romagnola accoglie con gioia la notizia decidendo di mantenerle i rimborsi spesa e di trattenerla in squadra.
Perciò, come ha commentato la Pignagnoli: “la maternità nel calcio femminile non deve essere un tabù com'è stato in passato, anzi deve essere un diritto”.
Di Fulvio Buongiorno
Photo credit: FIFA, @alipigna, @alexmorgan13
Comments