Questi articoli, in collaborazione con @calcio.con.la.f.maiuscola, sono stati creati, per iniziare a guardare il calcio femminile con occhi diversi, entrando in mondi sconosciuti per scoprire più a fondo il calcio femminile.
Federazioni
Anche a livello di federazioni si sta mettendo in atto una politica di separazione. I maggiori campionati europei hanno contratti di fitleship: la Bundesliga ha stipulato un accordo quadriennale con Flyeralarm la cui cifra di sponsorizzazione dovrebbe essere stata superiore agli 1.2 milioni di euro annui. In Spagna poi, il fitle sponsor è Iberdrola, una società energetica, con 1.7 milioni di euro l’anno. Infine, in Australia è Westfield (catena di centri commerciali) ad avere il naming rights sulla selezione nazionale, conosciuto come “Westfield Matildas”.
Nike e le calciatrici
È giusto sottolineare l’impegno di Nike nella sponsorizzazione del calcio femminile. Questa azienda infatti è stata la prima ad attivarsi in tal senso, ha iniziato già nel 1992 con Mia Hamm. Ma ora tra le calciatrici di punta di Nike ci sono di certo Sam Kerr, attaccante dell’Australia e testimonial del brand sul suo paese, che diventerà la prima calciatrice della sua nazione a guadagnare più di un milione di dollari a stagione. Questi brand sono sicuramente interessati a sponsorizzare le calciatrici soprattutto per il messaggio che portano con sé: una scelta spiegata da Nissan, che ha scelto Lieke Martens (giocatrice del Barcellona) come brand ambassador insieme ad Hazard e Philippe Coutinho.
Visibilità in televisione e allo stadio (Mondiali ed Europei)
A livello nazionale la FIFA Women’s World Cup del 2015 in Canada e la UEFA Women’s Euro 2017 in Olanda sono state le manifestazioni più seguite di sempre: ai Mondiali hanno partecipato 1.353.506 di tifosi battendo il precedente record di 1.194.221. Ma i risultai più straordinari sono stai raggiunti dallo Share, con 764 milioni di persone a vedere la finale; solo in USA è stata vista da 25.4 milioni di persone: il risultato è addirittura migliore di quello del Mondiale maschile del 2014, con USA-Portogallo che ha raggiunto solo 18 milioni di spettatori. Sono state superate le NBA Finals (20,38 milioni) e la Stanley Cup di Hockey con 4,7 milioni di spe atori.
Stadi Condivisi
Per avvicinare i fan al calcio femminile i club hanno optato per far disputare le gare più importanti negli stadi utilizzati per la selezione maschile. I migliori risultati sono stati ottenuti dalla Spagna, quando il 17 marzo del 2019 l’Atlético Madrid ha aperto le porte del Wanda Metropolitano per la sfida decisiva contro il Barcellona, dove si è raggiunto il numero di 60.379 spettatori. Il match ha inoltre la più alta audience televisiva per una partita di calcio femminile in penisola Iberica, con picchi di 413 mila spettatori e con uno share del 5,5%. In Inghilterra l’evento di calcio femminile più seguito è stata la finale di FA Women’s Cup 2019 dove a Wembley 45.423 persone hanno assistito alla vittoria per 3-1 del Chelsea sull’Arsenal, la grande partecipazione alla gara è stata favorita anche dall’entrata gratuita riservata ai bambini. Pochi anni fa la gara conclusiva tra Arsenal e Bristol fu assistita in loco da sole cinque mila persone. Gli stadi unici
continuano comune a detenere il premio di maggior presenza allo stadio, per fare un esempio si può dire che il Porthland Thorns ha una media di 17 mila spettatori.
Inghilterra femminile
Secondo Georgina Lewis, responsabile marketing della federazione inglese, la selezione femminile ha ottenuto maggior interesse da editori e aziende per il Mondiale rispetto alla squadra maschile. Negli scorsi mesi la FA ha stipulato accordi con Lucozade, Budweiser, Boots UK e numerose altre campagne hanno contattato la federazione. Marzena Bogdanowicz, responsabile marketing della FA ha annunciato:
“Sta accadendo una tempesta perfetta, l’interesse generale in tutta la nazione verso l’uguaglianza di genere ha favorito la situazione e crea quest’onda che ora sta arrivando ad un punto fondamentale.”.
Tra i club più attivi ci sono il Manchester City, che ha stretto un contratto con Getorade, la quale sarà partner ufficiale, l’accordo prevede l’accesso al portafoglio dell’azienda di integratori per attrezzature sportive e sezioni di scienza sportiva presente nella multinazionale. Il City ha inoltre rinnovato l’accordo con Pioneer, partner anche della Women’s Super League.
Dopo il mondiale di Francia
Uno studio di Brand Finance dimostra come gli sponsor non siano rimasti indifferenti al boom del calcio femminile dopo il Mondiale di Francia 2019: il valore potenziale degli sponsor è pari a 1,2 miliardi di dollari su scala globale.
“L’immensa disparità tra il valore aguale e quello potenziale dimostra il gap economico che le donne stanno fronteggiando.”, spiegano i ricercatori di Brand Finance, secondo i quali si potrebbe fare molto di più per valorizzare l’appeal commerciale del settore. Questi inoltre spiegano come la vendita congiunta di un unico pacchetto per quanto riguarda sponsorizzazioni maschili e femminili rappresentino uno svantaggio: l’incremento di popolarità del calcio femminile consentirebbe di trovare grande beneficio qualora vi fosse una separazione delle offerte. A tal proposito, l’AD di Brand Finance David Haigh spiega:
“Contratti recenti, come quello di sette anni di Visa con l’UEFA o la partnership tra Lucozade e la nazionale inglese vanno verso questa direzione: dopo la coppa del mondo vedremo di certo un cambiamento più permanente nella dinamica del business, così come nella sfera sociale”.
Finito di leggere questi due articoli, potremo essere certi più che mai che effettivamente “Viviamo secondo la Regola d’Oro. Coloro che hanno l’oro fanno le regole.”. Purtroppo, bisogna rassegnarsi al Dio Denaro, e al fatto che prima o poi, contagerà anche il calcio femminile.
Di Marco Villani (@calcio.con.la.f.maiuscola)
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