Nato a Napoli il 14 marzo 1983, ha allenato il Miracoli Calcio, la Domina Neapolis, la Lazio, il Gragnano, la Puteolana e il Carpisa Yamamay Napoli.
Amante del 4-3-3, è l’allenatore del Napoli Calcio Femminile, team appena promosso in serie A che ha ottenuto il primo posto nella serie cadetta.
Noi di Calcio femminile Italia abbiamo avuto la possibilità di intervistare il giovane Giuseppe Marino ed ecco cosa ci ha detto,
Mister Marino, il Napoli è stato promosso in massima serie. Parte del merito è anche suo. Come si sente a sapere che la prossima stagione guiderà un team di serie A?
“È una bella sensazione, la ritengo una promozione guadagnata. Sono alla guida del Napoli da due anni, ovvero da quando il team era in serie C e in quel momento è stato un ritorno al passato avendo già allenato nella città partenopea.
All’inizio ero un po’ restio a tornare, perché i ritorni di solito non portano i risultati che ci si aspetta, invece questa volta è andata. E anche bene direi”.
A causa del COVID gli allenamenti non sono ancora stati avviati. Che metodi di allenamento segue per le sue atlete?
“Purtroppo il COVID-19 ci ha bloccati. Eravamo primi con una partita in meno e potevamo allungare ancora di più sulle nostre dirette inseguitrici.
Da quando è partito lo stop degli allenamenti, io e la società abbiamo deciso di far riposare le ragazze, dopodiché consegnavamo alle atlete in via telematica delle schede di allenamento che le stesse ragazze potevano modificare mano a mano.
Certo, erano allenamenti più di fisico, poiché il calcio richiede esercitazioni con il pallone. Abbiamo optato per un tipo di allenamento più mentale che tecnico”.
Secondo lei la prossima stagione come verrà affrontata dal team partenopeo?
“Lo spirito sarà lo stesso con cui abbiamo affrontato la serie C e la serie B, ovvero da combattenti. Nessuna partita è scontata in ogni tipo di categoria. Abbiamo voglia di combattere”.
Potrebbe esserci la possibilità che il Napoli femminile si fonda con l’omonimo club maschile del presidente De Laurentiis?
“Non credo. Il nostro presidente è molto legato alla società e alla squadra. Certo, è una decisione che spetta a lui e tutto può succedere. Ma per ora a parer mio rimarremo staccati dalla società maschile”.
In ottica di mercato, come si consulta con la società per la compravendita delle atlete?
“Mi sento quotidianamente col direttore sportivo. È molto attento e lavora 24 ore su 24 per il bene della squadra. Il Napoli ha una società che dà ascolto a tutti i suoi membri, dalla dirigenza, allo staff, fino alle calciatrici”.
Cosa rappresentano la città di Napoli e il Napoli per un partenopeo come lei?
“Da partenopeo sono tifosissimo del Napoli e poterlo allenare è un valore in più. Purtroppo nel calcio nulla è per sempre e prima o poi credo che arriverà il momento in cui dovrò andare via. Ma ora è presto per parlarne”.
È un allenatore giovane, che segreti vorrebbe carpire dai suoi colleghi e dalle sue colleghe più esperte?
“Un compito fondamentale di ogni allenatore è imparare di continuo e aggiornarsi. Mi confronterò con allenatrici e allenatori più esperti di me e sarò orgoglioso di capire molto da loro.
Nessuno mi ha mai aiutato a diventare ciò che sono ora. Mi sono messo in gioco da solo e ora sono in serie A”.
Una delle sue atlete, Federica Cafferata, ha rivelato di voler raggiungere più obiettivi possibili con il Napoli. Che giocatrice è per lei Federica?
“Federica ha moltissime potenzialità e può fare molto. Ho letto le sue dichiarazioni e so che ha fatto molti sacrifici per lasciare casa sua e venire qui a Napoli da sola. Lei è una ragazza responsabile e la ritengo una futura promessa del calcio italiano”.
Un ringraziamento speciale a mister Marino non solo per averci concesso quest’intervista esclusiva (la prima da quando è stato dichiarato il Napoli ufficialmente in serie A), ma soprattutto per la disponibilità e la simpatia che lo contraddistinguono.
Di Fulvio Buongiorno
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