Torri di Quartesolo è uno dei 114 comuni della provincia di Vicenza, in Veneto, regione che secondo l’ultimo DPCM del governo è ritenuto a basso rischio per quanto riguarda i contagi da coronavirus, e definita come regione gialla.
Secondo l’ultimo regolamento emanato dalla LND, la Lega Nazionale Dilettanti, che nel calcio femminile gestisce le categorie dalla serie C in poi, le squadre appartenenti alle zone arancioni e rosse vedono la sospensione del campionato fino al 6 dicembre.
Va da sé che se si è in zona gialla, i match si possono dunque disputare. Ma il virus non rimane a guardare le differenze di colori da regione a regione.
Domenica 8 novembre è andata in scena la gara Le Torri-Venezia giocata a Torri di Quartesolo (VI) col risultato finale di 0-12 per le leonesse. A parte il dilagante risultato, sembra che tutto sia filato liscio, ma non è così.
Le Torri sono scese in campo in 9 viste le varie positività all’interno della squadra e al 60’ minuto la partita è stata sospesa per l’infortunio di tre calciatrici del team di casa e per regolamento, se si rimane in 6, la gara si è dunque conclusa.
A lanciare un grido di allarme a tutto questo è la capitana de Le Torri, Beatrice Urlando, con un messaggio pubblicato sul sito e sui canali social della società:

“Io sono Beatrice, e voglio parlarvi del mio caso: Sono una ragazza che ama il calcio, ma che convive con una patologia cronica, e ha paura. Ha paura di contagiarsi, ma la voglia di giocare ha sempre vinto. Ora però servono risposte: perché stiamo ancora giocando senza alcuna tutela? Prendiamo come esempio oggi: ero titubante sul giocare o meno fino a questa mattina. Poi ho pensato alla squadra, alle mie compagne. Ma anche all’orgoglio e alla voglia di denunciare questa situazione! Arrivo al campo e scopro che verranno disputate solo due partite del nostro girone. La situazione è diventata ancora più paradossale. Chiedo di giocare con la mascherina e me lo negano!! Ci siamo presentate in 9 perché buona parte della squadra si è rifiutata di scendere in campo. Siamo arrivate a giocare in 6. Dopo 2 minuti, infatti, Bonvicini si è stirata il quadricipite e Biondi a fine primo tempo ha ceduto (anche lei con patologia). Ma ha dovuto farsi male il portiere Dal Dosso per portare a termine lo scempio di questa partita. Ci ha fatto onore scendere comunque in campo, sicuramente. Ma questa situazione non può essere reale. Le Società non sono obbligate a fare i tamponi e dunque noi ragazze non sappiamo contro chi stiamo giocando. Ricordiamo che siamo nel pieno della pandemia. Giocano solo le ragazze in zona gialla? Perché? Che interessi ha la LND a continuare a far giocare senza tutele noi, ragazze con mille paure e una passione? Perché di passione si tratta visto che non percepiamo un euro. Perché stiamo ancora giocando rischiando la nostra salute? Vorremmo risposte”.
Successivamente a questo, la capitana de Le Torri ha postato un video su Instagram dove spiegava il perché fossero scese ugualmente in campo non ostante la situazione:
La LND ha bloccato le gare dei campionati dall’Eccellenza in poi, e sospeso una parte della C, ma i casi ci sono e si fanno sentire in quasi tutte le squadre.
La FIGC invece di suo ha bloccato esclusivamente i campionati giovanili, mentre le prime squadre di serie A e serie B possono continuare a giocare.
La serie B procede con numerosi rinvii, tanto che l’ultima giornata ha visto disputarsi solamente due gare su sette e la classifica vede 12 squadre su 14 aver saltato almeno una partita.
La Roma CF ne ha saltate addirittura 3 e ora è attesa dall’AS Roma per il recupero della seconda giornata di Coppa Italia.
In A ancora non ci sono stati rinvii, ma i casi di positività ci sono e non pochi. Tra le ultime annunciate spiccano i nomi di Cecilia Salvai della Juventus e di Kaja Eržen della Roma, quest’ultima bloccata in Slovenia fino ad un prossimo esito negativo.
La paura raccontata da Urlando nel suo messaggio è la stessa che avvertono le calciatrici di serie A, B e C. Un blocco totale dei campionati eviterebbe la crescita del numero dei contagi.
Che senso ha giocare col rischio di contrarre il virus e mettere in apprensione l’intera squadra, staff, e membri della società, nonché parenti e amici delle calciatrici?
Di Fulvio Buongiorno
Comentários