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IL PERCORSO DELLE AZZURRE VERSO INGHILTERRA 2022

Mercoledì 24 febbraio 2021, una data da ricordare per tutti gli appassionati di calcio femminile.

Allo stadio Artemio Franchi di Firenze, le azzurre di coach Milena Bertolini scrivono un'altra pagina importante della storia dell’Italia: qualificazione diretta verso l’Europeo del 2022.


Ma come si è arrivati a questo traguardo?

Rispondere a questa domanda è semplice quanto meraviglioso. Si tratta infatti di ripercorrere il cammino delle nostre protagoniste a seguito dell’eccellente prestazione al Mondiale 2019 giocatosi in Francia in cui le ragazze sono arrivate ai quarti di finale eliminate da quella che diventerà in quel torneo la seconda squadra più forte al mondo, ovvero l’Olanda.

Il 21 febbraio 2019 le azzurre vengono sorteggiate nel gruppo B della fase a gironi per le qualificazioni all’Europeo in terra inglese. Insieme a loro ci sono Danimarca, Bosnia ed Erzegovina, Israele, Malta e Georgia. Le scandinave sono le favorite insieme all’Italia per il passaggio diretto e le due dovranno, almeno sulla carta, battersi per il primo posto nel girone.


Sono proprio le azzurre a giocare la prima gara del girone alle ore 17,30 nella città israeliana di Ramat Gan, vicino a Tel Aviv per intenderci. La partita però non comincia sotto i migliori auspici visto che a passare in vantaggio sono le israeliane al 32’ con il gol di Koren Goor. Ma l’Italia alza la testa e nei minuti di recupero pareggia con Cristiana Girelli, per poi siglare altre due reti nella ripresa con Elisa Bartoli prima e con Valentina Giacinti poi. Al primo minuto di recupero del 90’ secondo gol dell’Israele con Marian Awad che però non crea danni all’Italia che si porta i primi tre punti a casa. È la prima gioia in casa azzurra, la prima, ci si augura in quel momento, delle tante per questo cammino verso l’Europeo.

La seconda gara delle ragazze italiane è ancora in trasferta, il 3 settembre 2019 a Tbilisi, capitale della Georgia. È sufficiente il gol di Cristiana Girelli al 24’ a regalare il secondo successo consecutivo alle azzurre. Seconda vittoria consecutiva e gioia per i tifosi accorsi in terra georgiana e rimasti in patria davanti ai teleschermi.


Prima di continuare il cammino verso l’Europeo arriva un torneo di prestigio, ovvero l’Algarve Cup in Portogallo, insieme ad altre sette squadre. Ed è proprio contro le portoghesi, padrone di casa, che il 4 marzo 2020 le azzurre si sfidano nel primo match del torneo. Nonostante il momentaneo vantaggio andaluso da parte di Diana Silva, ci pensano Elena Linari al 78’ e il rigore di Cristiana Girelli al quarto minuto di recupero, a regalare il successo alle nostre ragazze.

Così tre giorni dopo sfida contro la Nuova Zelanda contro cui le azzurre hanno la meglio. Cristiana Girelli, Barbara Bonansea e Stefania Tarenzi portano l’Italia alla finale contro la Germania. Festa tra le ragazze e tra i tifosi, ma ora l’ansia arriva. La finale non è mai un momento sereno da vivere.

Ma c’è un problema a rovinare tutto e a smorzare gli animi: la pandemia è giunta fino in Portogallo e la finale viene annullata. A vincere il trofeo sono le tedesche. Delusione totale per la decisione presa quando le nostre eroine erano ormai ad un passo dal traguardo della competizione.

Con la voglia di dimenticare il prima possibile la delusione della finale cancellata, ad ottobre riprende la qualificazione verso l’Europeo e la sfida è ancora in trasferta: al Centenary Stadium di Ta’Qali, Malta dove l’Italia passa grazie alle reti di Elisa Bartoli e al rigore della solita Cristiana Girelli al secondo minuto di recupero della ripresa.


Arriva la prima sfida nella penisola e a sfidare le ragazze di coach Bertolini c’è la Bosnia. Lo stadio è il Renato Barbera di Palermo. I tifosi sono incollati ai teleschermi a tifare per i colori azzurri. Al terzo minuto di gara vantaggio dell’Italia con Cristiana Girelli e al minuto 28 raddoppio siglato da Manuela Giugliano. Un’altra vittoria che cancella la delusione della finale annullata in terra portoghese.

Ma è al Ciro Vigorito di Benevento, nel novembre 2019, che l’Italia si scatena. Contro la Georgia sei reti delle azzurre. A mettere la firma sul tabellino delle marcatrici sono Elena Linari, Alia Guagni, Cristian Girelli, Daniela Sabatino con una doppietta e Martina Rosucci. È festa in campo, è festa per i tifosi italiani, sei gol non capita tutti i giorni di vederli.


Pochi giorni dopo altra goleada stavolta a Castel di Sangro (AQ) contro Malta. A segnare sono Valentina Cernoia con una doppietta, Daniela Sabatino, Manuela Giugliano e Giada Greggi. Non arrivano i sei gol come nella partita precedente, ma anche segnarne cinque non è brutto, anzi. Le azzurre continuano a regalare spettacolo.

Poco più di un mese più tardi a subire la stessa sorte è la Bosnia a Zenica. Sono ancora cinque le reti siglate Aurora Galli, tripletta di Cristiana Girelli (di cui due reti arrivate su rigore) e infine Elena Linari. L’Italia sta abituando i tifosi a ottime prestazioni, ma il pericolo della Danimarca incombe.


Durante tutto questo percorso le danesi infatti sono riuscite a vincere tutte le partite e la prossima sfida è proprio contro le scandinave, in quanto il ritorno contro Israele è rimandato a causa della pandemia che è arrivata fino in Medioriente impedendo alle nostre avversarie di raggiungere il Bel Paese.


La prima gara contro le danesi è il 27 ottobre 2020 ad Empoli (FI) allo stadio Carlo Castellani.

Tutti i tifosi italiani sono incollati davanti ai teleschermi, la sfida è importante e sbagliare potrebbe costare caro.

Dopo una serie di gare in cui l’Italia non subiva gol, ci pensa Nicoline Sørensen al 6’ minuto ad aprire le marcature. Nemmeno dieci minuti più tardi raddoppio danese con Nadia Nadim e per la prima volta dalla fine del Mondiale 2019, l’Italia è sotto di due reti a zero. La delusione è tanta, ma c’è ancora il secondo tempo per recuperare.

La ripresa si apre con la doppietta di Nadia Nadim e a poco vale la rete al 60’ di Valentina Giacinti. Primo scontro diretto perso, tristezza e paura in vista della sfida di ritorno in Scandinavia. Il morale è basso, tanto più perché le danesi si assicurano il passaggio alla competizione in Inghilterra proprio in casa nostra.

Il 1° dicembre gara di ritorno a Viborg e i tifosi italiani davanti alla tv sognano almeno in un pareggio. Rispetto ad Empoli, le azzurre hanno un approccio migliore, tanto da lasciare la porta inviolata e a portare a casa un pareggio. Ora, manca solo la gara in casa contro Israele in cui a posta in palio è altissima e non bisogna sbagliare.

Viene decisa come data il 24 febbraio, a conclusione di tutte le gare dei nove gironi di qualificazione.


Le speranze dell’Italia non risiedono solo in quella sfida, ma anche nella gara del gruppo tra Finlandia e Portogallo del 19 febbraio. Se la Finlandia perdesse o pareggiasse, l’Italia dovrebbe vincere con almeno 6 gol di scarto per evitare i playoff e rientrare tra le tre migliori seconde.

Ma la Finlandia ha un’eroina di nome Linda Charlotte Sällström, calciatrice del club della massima serie francese del Parigi FC, che al terzo minuto di recupero del secondo tempo insacca e regala non solo la qualificazione alle scandinave, ma permette all’Italia di dover vincere con solo due reti di scarto contro l’Israele. Le azzurre in ritiro a Coverciano si allenano duramente curando ogni dettaglio, i tifosi dal canto loro iniziano sui social a diffondere la notizia per sintonizzare quanta più gente possibile sul match.


Arriviamo così alla prima gara delle azzurre nel 2021, la tanto attesa, quanto delicata sfida contro le israeliane a Firenze.

Occorrono almeno due gol di scarto e al terzo minuto c’è subito la prima rete azzurra con Valentina Giacinti alla quale segue due minuti dopo il raddoppio di Barbara Bonansea. Eccoli i due gol di scarto che servono all’Italia per qualificarsi tra le migliori seconde.

Ma non è finita, occorre mettere in cassaforte il risultato, ed ecco che al 13’ Valentina Giacinti sigla la sua doppietta e la terza rete azzurra. Ora ci si può rasserenare. Tre minuti dopo arriva anche l’autorete di Shani David che non si intende col proprio portiere. Quattro a zero e la qualificazione è del tutto assicurata.

Manca però i gol della solita Cristiana Girelli. Ecco che pronta risponde al 30’ e insacca la rete del 5-0. Ma l’Italia non si ferma più ed ecco che inizia la straripante sequenza di go con Cecilia Salvai, Martina Rosucci su rigore, Daniela Sabatino prima su rigore e poi su azione, Arianna Caruso, la doppietta di Barbara Bonansea e infine Manuela Giugliano. Risultato oltre le più rosee aspettative: 12-0.

E così è il 24 febbraio. Certo è folgorante; in un anno in cui ci stiamo trovati costretti a stare così lontani, a perdere l’empatia, a smarrire completamente l’amore per il mondo; abbiamo avuto la fortuna di trovare una nazionale che gioca come se questo periodo di distanza gli avesse permesso di rafforzare ancor di più la sua alchimia, la propria complicità. Nell’inno di ieri la distanza ci ha obbligato ad urlare più forte, a darci ancora più carica; consapevoli che sarebbe stato 10, 100, 1000 volte più difficile, indipendentemente dalla forza dell’ avversario che, sia chiaro, era modesta.


Ma non conta nulla: una partita ha sempre importanza, merita sempre di essere giocata al meglio e con tutte le proprie forze. Una partita non si gioca per una società, per un presidente o per qualche tifoso. Una partita si gioca per una nazione, per un popolo; in questo caso si è giocata per la Nazione. Per la Nazione che ha sofferto, che ha pianto, che è stata con il fiato sospeso per troppo tempo. In un contesto come questo ogni azione, ogni passaggio, ogni conclusione ha un peso troppo grande, che non si può sottovalutare. È il prezzo, ammesso che sia tale, da pagare per poter portare la maglia azzurra, per avere il tricolore al petto, per difendere le 4 stelle che ci sono sopra. Le nostre ragazze ieri lo sapevano, e non hanno pensato nemmeno per un secondo che quello che avevano creato sarebbe stato abbastanza. Hanno deciso di dare sempre di più, anche quando tutti gli altri avrebbero mollato la presa. Questa è la loro forza, questo le porterà in vetta al mondo. Solo un cieco può non capirlo, solo uno sciocco può non comprendere come ieri il Calcio, per l’ennesima volta nella nostra vita ci abbia salvato. In un periodo dove di certezze ne abbiamo ben poche le ragazze ce ne hanno regalata una fin dal primo minuto: il 2022 si va in Inghilterra, si gioca l’Europeo e si va a dimostrare al mondo che l’Italia c’è e fa paura. Che stiano tutti in guardia. Grazie quindi, grazie a tutte le ragazze che hanno segnato: Giacinti, Bonansea, Salvai, Girelli, Rosucci, Sabatino, Caruso, Giugliano. Grazie a chi ha partecipato, grazie a chi le ha supportate anche quando c’era da soffrire, grazie alla nostra CT. Insomma, grazie a tutti.


Di Fulvio Buongiorno e Marco Villani

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