Secondo quanto riportato dal quotidiano La Gazzetta dello Sport, il presidente Claudio Lotito non è d’accordo sulle promozioni dalla A alla B. Vediamo meglio.
Quando la Lega Calcio ha preso la decisione di consegnare lo scudetto alla Juventus, ha dovuto affrontare anche la spinosa questione della serie B. Chi promuovere?
La classifica fino al momento dello stop del campionato vedeva in Napoli a 36 punti con 15 gare giocate, la Lazio con 34 punti e 16 gare giocate e il San Marino a 32 punti con 15 partite giocate.
La classifica finale stilata con il coefficiente di calcolo riporta dunque il Napoli promosso al primo posto con un coefficiente di 52,839 punti, il San Marino secondo e promosso in A con 47,143 punti e la Lazio terza non ammessa in A con 46,750 punti con 16 partite giocate.
Il presidente della società capitolina al momento dell’ufficialità è andato su tutte le furie scagliandosi contro Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori.
Inoltre l’idea di portare la prossima serie A da 12 a 14 squadre ha fatto ben sperare al presidente romano nella possibilità che la sua squadra femminile potesse essere posta in massima serie.
Così Lotito avrebbe quindi reagito mettendo in dubbio lo sviluppo del calcio femminile ipotizzando la sua mancata sostenibilità sul piano finanziario.
In più l’ex calciatore e campione d’Italia della Roma avrebbe alluso con una battuta che il presidente laziale sarebbe coinvolto in un conflitto di interessi che avrebbe potuto promuovere a tavolino la squadra biancoceleste.
Così è scattata una serie di botta e risposta ma sempre con termini corretti e non offensivi, ma molto diretti. Polemica pacata subito.
Peccato però che successivamente i due si fossero incontrati nel corridoio e la lite è arrivata a tal punto che l’imprenditore romano ha affermato di essere sollevato dal prossimo scadere del mandato di Tommasi.
Un comportamento non del tutto consono al proprio ruolo quello di Lotito che ricoprendo la carica di presidente della SS Lazio è responsabile sia della formazione maschile, che di quella femminile.
Il mondo del calcio in generale è basato sulla sportività, qualità che il presidente laziale non ha assolutamente dimostrato.
La Lazio sarà quindi costretta a rimanere per almeno un’altra stagione in serie B e se vorrà dimostrare che è già un team di massima categoria, allora dovrà porsi come obiettivo il primo posto in classifica.
DI Fulvio Buongiorno
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Comments