L’ottava giornata di serie B prevista per domenica 15 novembre ha visto disputarsi solo due partite su sette: Cesena-Riozzese Como terminata a reti inviolate e Orobica-Pontedera finita 1-2 per le toscane.
Tra i vari rinvii c’è Pomigliano-Vicenza. Secondo quanto riportato da Il Giornale di Vicenza le calciatrici della squadra veneta hanno saputo del rinvio della gara meno di ventiquattro ore prima del fischio d’inizio, ovvero quando con il pullman erano a cinque chilometri dalla cittadina campana dopo nove ore di viaggio.
Il motivo lo spiega il dirigente della società veneta, Mauro Padovan: “Il Pomigliano giovedì prossimo avrebbe dovuto giocare in Coppa Italia contro la Juventus, e quando giochi contro una squadra di categoria superiore ti devi adattare al loro protocollo, In questo caso loro dovevano fare i tamponi cinque giorni prima della partita e i risultati sono arrivati sabato pomeriggio, evidenziando la presenza di alcune positività tra le ragazze. Il protocollo prevede in questo caso il rinvio della partita”.
A rispondere a nome dell’intera squadra è stata il capitano del club vicentino Aurora Missiaggia: “Ci siamo sentite quasi prese in giro, ma non dall’altra società o dalla Federazione stessa. Più che altro dal “sistema” che è in atto in questo momento. Diciamo che parlano di voler il professionismo nel calcio femminile, anche in Serie B. Ma ci siamo ben distanti in questo momento”.
Un viaggio completamente a vuoto dunque quello delle vicentine, che sono dovute tornare indietro affrontando altre nove ore di pullman.
Al contrario della Serie C, la B e la A non sono affatto state sospese, perciò la sfida Pomigliano-Vicenza andrà giocata in una prossima data e le biancorosse dovranno rimettersi nuovamente in viaggio verso la Campania e affrontare per l’ennesima volta il tragitto in autobus in direzione Pomigliano d’Arco.
Una situazione vergognosa e a farne le spese è stata unicamente il Vicenza. Certo, se la serie A e la serie B usassero gli stessi criteri per determinare il rinvio di una gara, molto probabilmente tutto ciò non sarebbe accaduto.
Di Fulvio Buongiorno
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