È stata la trascinatrice della promozione del San Marino Academy in Serie A, grazie alle sue quattordici reti in quindici partite (0,93 media gol a partita) e alla rete decisiva, agli ottavi di finale di Coppa Italia contro l’Hellas Verona. Abbiamo avuto il piacere di averla ai microfoni di Calcio Femminile_Italia, Raffaella Barbieri, attaccante della squadra sammarinese, che ci ha parlato dei suoi esordi calcistici, della sua stagione e non solo.
«Come hai iniziato a giocare a calcio?»
“Ho iniziato a giocare a calcio molto presto, già a 3 anni ero in giro tra i vari campi di calcio per seguire mio papà in quanto allenatore. La mia famiglia è dedita al calcio, persino mia mamma è presidente di una squadra di calcio maschile di seconda categoria in Piemonte. Mio fratello ha sempre giocato e il bel rapporto che ho con lui mi ha portato a intraprendere questo sport”.
«Prima di arrivare a San Marino, hai giocato con Torino, Alessandria, Luserna e Real Torino. Come sono state queste esperienze?»
“Gli anni al Torino sono stati anni importanti per la mia crescita personale calcistica, il ricordo più bello è senza dubbio l’esordio in serie A a 14 anni con gol. Alessandria è stata una parentesi breve dove ho trovato una società accogliente che è riuscita a trasmettermi i veri valori dello sport. Luserna, invece la ricordo per diversi motivi, in primis la promozione in Serie A nella penultima partita di campionato; proprio in quell’anno ho avuto un brutto incidente stradale insieme a mie due ex compagne di squadra nel mese di gennaio, vincere il campionato è stato davvero una vittoria contro la sorte. Infine, Real Torino, ammetto di aver abbassato di molto la categoria, ma questa società e questa squadra mi hanno davvero trasmesso tanto e mi hanno fatto crescere tanto, ho imparato a superare i miei limiti e pensare prima al collettivo”.
«Nel 2012, sei stata convocata in nazionale under-17 per disputare gli europei di categoria. Che emozione hai provato nel ricevere la chiamata e giocare una competizione importante?»
“La Nazionale penso che sia il sogno di ogni bambina/o, per me è stato un onore e un onere indossare la maglia azzurra. La prima volta che ho ascoltato l’inno dal campo ero proprio a Torino per un match amichevole con il Belgio, emozione unica”.
«Quando hai firmato con il San Marino Academy, avresti mai immaginato di conquistare una doppia promozione consecutiva?»
“Ho scelto San Marino tre anni fa, ma ho scelto questa società fra le molte che si stavano proponendo, per cui se devo dire la verità, sapevo di aver abbracciato un progetto importante che nel breve-medio tempo ci avrebbe portato a risultati importanti”.
«Se qualcuno, a inizio stagione, ti avesse detto “quest’anno conquisterete la promozione”, l’avresti dato per pazzo o hai sempre creduto dall’inizio?»
“Nessuno credeva in noi a inizio stagione, forse anche la stessa squadra era poco consapevole dei propri mezzi ma partita dopo partita abbiamo trovato un nostro equilibrio interno da cui poi sono maturate 8 vittorie consecutive più il passaggio del turno in Coppa Italia battendo il Verona”.
«Che tipologia di allenatore è mister Alain Conte? Cosa chiede alle sue calciatrici?»
“Alain Conte io lo definisco un trascinatore, è un mister che osserva molto e dà molta importanza all’aspetto psicologico del gruppo. È molto metodico e richiede davvero tanto alle giocatrici e a se stesso. Ha una mentalità vincente!”
«La top tre dei gol più belli che hai realizzato in questa stagione»
“Il gol che mi è piaciuto di più è senza dubbio il gol da fuori area contro il Vittorio Veneto, al secondo posto metto la punizione con il Napoli e al terzo il gol da centrocampo con il Perugia”.
«Chi era il tuo idolo da bambina?»
“Sono juventina sfegatata e sono cresciuta con Nedved, Davids, Trezeguet e Del Piero. Per me loro sono uno dei migliori reparti offensivi che ci sono stati in circolazione”.
«Hai una calciatrice a cui ti ispiri?»
“Ammiro molto Cernoia per il suo modo di giocare e per la sua tecnica”.
«Chi è Raffaella, al di fuori del campo da gioco?»
“Raffaella fuori dal campo da gioco è una ragazza con molta voglia di imparare e di lavorare. Cerco di conseguire dei corsi riguardanti i più svariati settori culturali per una mia conoscenza personale e appena ne ho l’occasione vado a lavorare nell’azienda di famiglia a Torino”.
«Appese le scarpe al chiodo, continuerai a lavorare nel mondo del calcio?»
“Mi sono sempre immaginata allenatrice in futuro prossimo, fortunatamente ho già avuto qualche esperienza sia nei settori giovanili e maschili e sia in una serie D femminile. Devo dire che restare nel mondo del calcio potrebbe essere un’idea valida che terrò in considerazione”.
«Che consiglio daresti alle bambine che desiderano giocare a calcio?»
“Il mio consiglio è soprattutto per i genitori, sento ancora troppi pregiudizi di persone che non mandano le proprie figlie in una scuola calcio perché lo considerano uno sport per uomini. La scuola calcio è fondamentale, le bimbe già a cinque anni devono sognare la maglia azzurra con il pallone tra i piedi”.
Ringraziamo Raffaella e l’addetto stampa della San Marino Academy per averci concesso l’intervista, augurando migliori fortune all’atleta e alla società, in procinto di affrontare il campionato di Serie A.
Di Pierluigi Papa
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