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UWCL, CONTINUA IL SOGNO VIOLA, FIORENTINA AGLI OTTAVI

La Fiorentina cerca di portare avanti nella Women’s Champions League la bandiera italiana dopo l’eliminazione della Juventus contro le campionesse del Lione. Dopo il risultato di 2-2 dell’andata, la Fiorentina non necessita solo di cinismo, ma anche di tanta tanta determinazione.


La stessa che dimostra di avere fin dal primo minuto di partita, fin dal primo tempo, caratterizzato da tanto impegno fisico da parte delle calciatrici e agonismo facilitato anche da un arbitraggio così detto “all’inglese” della direttrice di gara, che spesso finisce per non fischiare falli abbastanza cruciali, come nell’occasione del contatto in area dello Slavia Praga. D’altronde sappiamo che le difficoltà degli incontri europei sono anche queste: gli arbitri dirigono come si dirige un match di Champions; poche interruzioni, forse più intransigenza sui cartellini, e decisioni diverse rispetto a quelle di nostri direttori di gara. La Fiorentina comunque non molla mai, anche perché va ricordato che con il 2-2 passerebbe la squadra di casa, e riesce a creare moltissime occasioni pericolose grazie ai tagli di Daniela Sabatino, spesso premiati da palloni aurei da parte di Tatiana Bonetti (che ancora oggi dimostra l’importanza del suo ruolo in squadra). Da segnalare invece l’occasione alla metà del primo tempo di Kim, che su quella fascia è una furia, trovatasi sola davanti a Sladka è costretta a saltarla, allungandosi troppo il pallone. Nonostante la porta fosse vuota, viene murata da un grande intervento di Klara Cahynova. In definitiva la Fiorentina nei primi 45’ difende bene, attacca se possibile anche meglio, ma spreca decisamente troppo, e questo alla lunga tenderebbe a penalizzare.

Il match riprende, e le Viola rientrano in campo con la stessa fame del primo tempo. Solo che quando la palla non vuole entrare, non entra proprio, ancor di più se la stanchezza inizia a farsi sentire. Mister Cincotta quindi decide di cambiare le carte in tavola, con la speranza che a cambiare sarà anche il risultato; allora dentro Piemonte e Adami, fuori Kim e Mascarello dopo quindici minuti. Il gol però purtroppo non arriva, le Viola spingono tantissimo ma concretizzano poco. In particolare era proprio negli ultimi minuti, proprio quando lo Slavia Praga si aggrappava ad ogni interruzione per guadagnare tempo, proprio quando la Fiorentina sembrava aver perso le speranze e i nervi saldi che a tutti noi tifosi sembrava che la partita potesse essere ingiustamente, crudelmente, aridamente finita sullo 0-0. Ma il calcio lo conosciamo, non si dimentica mai di chi lo merita, premia sempre chi ci mette il cuore (ed in questo la Fiorentina possiamo dire che oggi non abbia avuto rivali). Ed allora come nella migliore delle storie, come nel più rocambolesco e spettacolare dei finali thriller Daniela Sabatino continua a crederci, resiste ai calci e va a terra nel momento giusto: punizione dai trenta metri viola. Il piede a cui viene affidata questa sfera oramai di cristallo non può che essere quello di Tatiana Bonetti, il mittente invece è sempre Daniela Sabatino. Pallone alto, parabola perfetta, e rete che si gonfia. E’ apoteosi viola: la Fiorentina è qualificata agli ottavi di finale di Women’s Champions League. Come se il dio del calcio fosse accorso in aiuto, giusto in tempo, giusto all’ultimo secondo. A molti può sembrare una favola, ad altri follia; noi la chiamiamo in un modo solo: Calcio.

Slavia Praha (4-2-3-1): Sladká; Jarchovska, Necidová, Pincová, Bartovičová; Persson, Cahynová; Divišová, Krejčiříková (Cernà), Szewieczková (Slajsova 63’); Kožárová (Veselà 85’).


Fiorentina (4-3-3): Schroffenegger; Zanoli, Tortelli, Quinn, Thøgersen; Mascarello (Adami 62’), Breitner, Neto (82’); Bonetti, Sabatino, Kim (Piemonte 62’).


Ammonizioni: Breitner (F) 9’; Piemonte (F) 70’; Tortelli (77’); Persson (95’).

Marcature: Sabatino 95’ (F).


Di Marco Villani

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