Il calcio riprende dopo mesi di stop, le emozioni sono tante, dalla preoccupazione per una nuova chiusura alla gioia della ripresa, soprattutto per le nostre calciatrici . Ed è proprio una di loro, Federica Moroni, attaccante del Real Meda, a raccontarci le sue, dopo la prima giornata del campionato di Serie C.
Dopo tanti mesi di stop, com'è stato il rientro in campo?
“È stato emozionante, un po' strano. Rientrare dopo tanto tempo dopo per la prima di campionato sicuramente è una cosa da non sottovalutare, da non prendere sottogamba perché riassaporare il campo dopo sei mesi non è sempre semplice”.
Cosa ti aspetti da questa stagione?
“Il nostro obiettivo è quello di arrivare in alto possibile, senza privarci di nulla sia in campionato, sia in coppa Italia”.
L'anno scorso eravate ad un passo dalla serie B, sotto il Como, quindi l'obiettivo quest'anno è raggiungerla?
“Quello è l’obiettivo che ci siamo prefissate. Purtroppo, per via del Covid non abbiamo potuto giocare anche lo scontro diretto del girone di ritorno, quindi, quello è il nostro obiettivo principale quest'anno”.
Da gennaio 2021 il calcio femminile diventerà, finalmente, professionistico cosa ne pensi?
“Era ora! Perché penso che da quando io sono piccolina che giocavo al Fiammamonza, che già si vociferava ma è una cosa molto lontana e finalmente sono passati anni, abbiamo lottato penso tutte su ogni fronte e su ogni campo e quindi credo che finalmente ben venga questa grande notizia”.
Chi è Federica fuori dal campo?
“Eh allora bella domanda… Federica è una persona abbastanza solare e penso di essere una persona affidabile, che esce spesso con le amiche. La cosa che comunque la quale tengo di più è la mia famiglia, mia nonna
Nell’estate 2019 hai seguito le azzurre in Francia ai mondiali, che aria si respirava in Francia?
Partiamo dal presupposto che quella è stata un'esperienza indimenticabile e che consiglierei, nei mondiali futuri, oppure gli europei, di andare a vedere, perché è emozionante essere lì. In Francia c'era un’aria serena, nel senso che c'era un bel clima e stavano cavalcando l'onda un po’ tutte le ragazze e quindi il clima era positivo.” Poi continua: “Io sono andata perché ho amicizie come Galli, Boattin e quindi in particolar modo per loro e poi ovviamente per tifare anche Italia per dare il nostro sostegno”.
Cosa è cambiato dopo il mondiale?
“Sicuramente il movimento ha avuto un'apertura notevole, se prima c'erano magari un po’ più di stereotipi, dopo si sono abbassati. Con Sky c'è stata anche molta più visibilità e da lì secondo me il mondiale è stato una sorta di trampolino di lancio per tutto il movimento”.
Riprendere in questa situazione vi preoccupa?
“Allora a dir la verità, un pochettino sì. Preoccupate, ma non tanto per magari essere contagiati o cose di questo genere, ma per una nuova chiusura, questo sicuramente che non farebbe bene al movimento”.
Come state vivendo questa situazione?
“In realtà in modo tranquillo, cioè cerchiamo comunque di rispettare le regole che ci vengono imposte dalla società, però non la viviamo con grande ansia ecco”.
Se dovessi descriverti con un aggettivo quale useresti, perché?
“Mi ritengo una persona tecnica, quindi con capacità tecniche ti direi”.
Oggi avete vinto, cosa significa per voi questa prima vittoria in campionato ?
“Allora sicuramente è una vittoria che dà morale, perché vincere aiuta a vincere. Sapevamo che loro avevano cambiato tanto, perché rispetto l'anno scorso che era una squadra chiamiamola purtroppo "materasso" sapevamo che erano cambiate tanto, erano arrivate anche ragazze spagnole e quindi è la più grande difficolta è quando non conosci l'altra squadra, però ci siamo adattate in modo egregio”.
Cosa hai provato quando hai segnato il primo gol di questa stagione?
“È stata un po’ una liberazione, nel senso che dopo tanti mesi che non tocchi campo segnare anche se comunque segni il 3-0 l’ho visto come un sollievo e ho detto: "finalmente mi sono sbloccata"”.
Di Giada Morena
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