Simona Sodini, bomber e capitano del Torino, militante in Serie C, si è raccontata ai nostri microfoni.
Hai una carriera lunghissima alle spalle. Come mai hai deciso di tornare a Torino sponda granata dopo l'esperienza con la Juventus?
"Torino è stata ed è la mia seconda casa, così come la maglia: ho giocato per tanti anni con la maglia del Toro e ho vissuto tante emozioni negli anni. È stato come un ritornare a casa".
Chi era il tuo idolo da bambina?
"Da bambina impazzivo per Ronaldo "il fenomeno" e per Maradona: di lui conosco tutti i video a memoria. Che dire...nessuno come lui: talento puro".
Com'è contemporaneamente essere madre ed essere calciatrice al giorno d'oggi?
"Essere contemporaneamente madre e calciatrice intanto non è da tutti: è bellissimo perché associ le due cose più belle, le due passioni e i due amori della vita ma, non lo nego, è molto impegnativo. Sai quanti sabati notte ho dormito due ore perché il piccolo non dormiva? Al mattino ero pronta per andare a giocare. Questo è: avere una forza immensa e tanta carica".
Il calcio femminile ora sta iniziando ad avere una degna copertura mediatica. Pensi che l'exploit sia stato dato dal mondiale o da altri fattori?
"L’ exploit principale credo che sia avvenuto con l'ingresso della Juventus nel campionato italiano femminile quando ha rilevato il titolo sportivo del Cuneo: ha mostrato le differenze e la strada da percorrere per dare maggiore visibilità. Poi ci sono state tante società maschili che hanno accorpato il femminile e, in seguito, il mondiale, che ha avuto tanto successo e ha dato la possibilità grazie ai canali mediatici di far conoscere questo mondo a tutti".
Il presidente del Torino, Urbano Cairo, aveva espresso l'interesse di formare una squadra femminile "ufficiale". Secondo te succederà in tempi brevi?
"Io spero succeda a breve, spero che Cairo lo faccia ora. È il momento giusto, e a guardare tutte le squadre ora davvero manca solo il Torino".
Come ci si sente ad essere il capitano di una squadra come il Torino?
"Essere capitano è un onore ma anche tanta responsabilità.
Io spero di farlo nella maniera più giusta, cerco sempre di mediare ed essere disponibile un po’ per tutti, dalle ragazze, allo staff e alla società.
Per essere capitano credo che serva prima essere un esempio: io spero di esserlo".
Che consiglio dai alle più giovani che sono in squadra con te e in generale?
"Il consiglio è quello di allenarsi sempre con costanza: se hanno la passione e un obiettivo non bisogna smettere mai di crederci, perché solo con i sacrifici e l'impegno si può arrivare alla meta".
E ad una bambina che invece inizia a tirare calci al pallone?
"Alla bambina piccola consiglio la cosa principale: divertirsi. Giocare libera senza pensare a nient'altro".
Tolti i panni di calciatrice, chi è Simona Sodini?
"Simona Sodini è una donna che si è fatta da sola, che sin da bambina ha lottato per la sua passione e che si è divertita con un pallone e un campo da calcio, dove si sentiva libera: è una donna testarda, sincera e che anche avendo un carattere particolare non si apre a tutti, ma quando lo fa lo fa con grande sincerità e rispetto. È solare e lunatica, è una donna che è diventata mamma e non ha mai smesso di essere calciatrice".
Bomber allo stato puro, con più di trecento reti segnate in carriera, Capitano e Madre: un trinomio possibile quanto impegnativo. In una sola parola? Simona Sodini
Di Costanza
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