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ESCLUSIVA CFITA-VALENTINA CONGIA: “LA TORRES È STATA LA MIA AMBIZIONE FIN DA PICCOLA”

È il simbolo della rinascita della Torres. Si chiama Valentina Congia, classe 1998, gioca nel ruolo di difensore centrale ed è il capitano della Torres, reduce dal rinnovo di contratto con la società più titolata d’Italia. Si è raccontata ai microfoni di Calcio Femminile_Italia dai suoi esordi, alla stagione appena conclusa con la squadra sarda per poi parlare di beach soccer e dei suoi progetti futuri

 

«Come hai iniziato a giocare a calcio?»

“Ho iniziato a giocare a calcio quando ero piccolissima, a 5 anni. È una passione innata, nella mia famiglia nessuno segue il calcio, ma ho sempre avuto la tendenza a prendere a calci il pallone”.


«Prima di arrivare a Sassari, hai giocato con Villacidro e Oristano. Come sono state queste esperienze?»

“Sono state delle esperienze che mi hanno fatto crescere sotto molti punti di vista. A Villacidro ho avuto due allenatori, Gorla e Cogoni che mi hanno insegnato tanto!”


«Cosa hai provato quando hai ricevuto la chiamata della Torres? E soprattutto cosa significa indossarne la fascia?»

“La Torres è stata la mia ambizione fin da piccola, ai tempi militava nella massima serie, giocava la Champions, ho sempre sognato di vestire quella maglia super pesante, della mia terra. È stato un sogno che si avverava. E ovviamente quando mi è stata data la fascia da capitano, è stata un'emozione indescrivibile. Essere il punto di riferimento delle compagne e della società Torres è una grande responsabilità che mi ha inorgoglito”.


«Ti piacerebbe giocare in Serie A con la Torres, indossando la fascia da capitano?»

“Mi piacerebbe e spero di riuscire in questo. Questo sarà il mio quarto anno a Sassari, e ogni anno, ogni partita, si lotta per riportare la Torres nella massima serie”.


«Quest’anno, siete state imbattute ma ciò non è servito per conquistare la Serie B. Provate delusione oppure la considerate come una motivazione per vincere il campionato, la prossima stagione?» 

“Ovviamente la delusione c'è, è innegabile. Siamo state prime una stagione intera, imbattute, questo lascia un po’ l'amaro in bocca. Naturalmente, non possiamo bloccarci su queste cose, sono sicura che il prossimo anno faremmo ancora meglio di questo”.


«Che rapporto hai con mister Tore Arca?»

“Per mister Arca ho una stima smisurata. L'ho avuto quando approdai a Sassari appena diciottenne. Mi ha insegnato tanto dal punto di vista calcistico e umano. È una persona d'oro! Quando è tornato quest'anno sono stata davvero felicissima”.

«So che giochi a beach soccer, quali differenze ci sono con il calcio in erba, dal punto di vista tecnico e non solo?»

“Le differenze col beach soccer sono enormi. Partendo dalla stabilità precaria della sabbia, passando per la modalità di gioco ovviamente non palla a terra, i tempi di gioco, gli schemi, le regole, e arrivando alla fatica che si fa a correre sulla sabbia rovente”.


«Chi era il tuo idolo da bambina?»

“Il mio idolo è sempre stato Maldini. Bandiera del Milan, grande capitano e difensore. Non a caso, ho la maglia numero 3, a cui sono legatissima”.


«Hai una calciatrice a cui ti ispiri?»

“Mi piace tanto Sara Gama. Anche lei capitano dal gran carattere, difensore e numero 3”.


«Chi è Valentina, al di fuori del campo da gioco?»

“Valentina al di fuori dal campo da gioco è una ragazza molto solare, intraprendente, ambiziosa”.


«Appese le scarpe, continuerai a lavorare nel mondo del calcio?»

“Non saprei. Sto studiando psicologia, quindi magari potrei rimanere all'interno del mondo calcistico come psicologa dello sport, non mi dispiacerebbe. Ma sono una persona che si vive il momento perciò nessun programma per adesso”.


«Che consiglio daresti alle bambine che vogliono giocare a calcio?»

“Consiglierei di seguire la propria passione. Purtroppo, la società e i luoghi comuni sul calcio femminile sono due cose che ostacolano le bambine che vogliono avvicinarsi al mondo del calcio. Vorrei dire sia alle bimbe che ai genitori, che il calcio non è solo uno sport: il calcio forma caratterialmente, è uno sport di squadra, insegna a stare in un gruppo, ad avere regole, stimola a fare sempre di più. Il calcio ti migliora la vita”.


Ringraziamo Valentina, Luca Grippo dell’agenzia FTA e l’addetto stampa della Sassari Torres per la loro disponibilità nel concederci l’intervista.

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