La prevenzione è un tema su cui si dibatte da tempo ed è in costante sviluppo tramite la continua ricerca delle migliori e più innovative teorie scientifiche e delle più valide modalità di allenamento al fine di evitare infortuni e migliorare la prestazione dell’atleta.
Nel calcio la possibilità di infortunio è sempre presente, sia esso maschile o femminile, e prevenirla è il principale compito dei professionisti che operano in questo ambito. Nel settore femminile, è importante tenere in considerazione alcune caratteristiche specifiche. Esistono infatti rilevanti differenze anatomo-fisiologiche tra uomo e donna, come la maggiore grandezza delle ossa del bacino femminile (dovuto alla possibilità di gravidanza), con conseguente maggiore tendenza delle ginocchia al valgismo (ginocchia a “X”). Questa caratteristica delle ginocchia può portare la calciatrice a soffrire più frequentemente di alcune problematiche di tipo rotuleo, legamentoso o meniscale.
Il lavoro di prevenzione va impostato quindi tenendo in considerazione anche le differenze di genere.
L’intervento ha inizio con una valutazione posturale dell’atleta, volta a ricercare possibili squilibri posturali, alterazioni del carico (in che modo il peso viene distribuito sul corpo), asimmetrie del bacino e di tutte le strutture facendo particolare attenzione agli arti inferiori. Attraverso una visione globale del soggetto, sarà possibile analizzare e comprendere più a fondo il meccanismo per cui alcune zone risulteranno più deficitarie rispetto ad altre, le motivazioni per cui non lavorano in maniera ottimale e, cosa le influenza o ne causa malfunzionamento.
In che modo è possibile trovare queste zone?
È indispensabile effettuare test e delle valutazioni appropriate al fine di esaminare movimenti sport-specifici, capacità propriocettive e forza muscolare. In tal modo è possibile individuare le aree, le strutture e l’eventuale lato più deficitario e comprendere in quale ambito risulta essere più carente (propriocezione, forza, elasticità ecc.), in modo da determinare quali tra gli elementi analizzati potrebbero più facilmente andare incontro ad infortunio. In fine, sulla base dei risultati ottenuti si potrà iniziare ad elaborare un possibile programma di lavoro per rinforzare e migliorare la funzionalità di tali zone.
L’intervento preventivo si attiverà ad inizio stagione, quando le strutture sono prive di qualsiasi tipo di sovraccarico che possa influenzare gli esiti dei test. I risultati della prima valutazione serviranno per la prima programmazione e come riferimento per le valutazioni successive. È fondamentale, infatti, stabilire dei richiami durante la stagione per monitorare la situazione delle giocatrici, analizzare eventuali miglioramenti o modifiche per comprendere ed impostare il programma più idoneo per la singola atleta nel corso del tempo.
La somma di queste due valutazioni permette al professionista di avere una visione globale della giocatrice e di poter quindi lavorare efficacemente per mantenere, almeno da un punto di vista strutturale, il suo organismo in fisiologia non solo riducendo la possibilità di infortunio ma favorendo l’ottimizzazione della prestazione sportiva.
Di Osteopata Norma Zappa
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