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PICCOLE STORIE ROSA-SVEVA, DANZARE COL PALLONE

Aggiornamento: 5 mag 2021

La protagonista della storia di oggi è Sveva, una bambina con la danza nelle gambe, ma con il calcio nel cuore. Perché? Scopriamolo insieme grazie al racconto del suo papà Alessandro Di Bona

 

"Sveva nasce il 26 dicembre 2009 a Palermo. Sin da piccolissima mostra interesse a giocare con tutto ciò che rotola sul pavimento o su un prato, coinvolgendo il papà e i nonni nei suoi primi calci e giochi con il pallone, ogni qual volta ne aveva occasione. Tuttavia, all'età di 5 anni inizia la carriera di baby ballerina alla scuola di danza già frequentata con successo dalla sorella maggiore Maria Costanza. Nonostante la piccola Sveva si faccia notare anche lì per grazia e atletismo, rivestendo anche il ruolo di prima ballerina al saggio finale del 2016, nel tempo libero non perde occasione di dar calci ad un pallone e segue col papà tutte le partite possibili in TV, soprattutto quelle della Juve e del Palermo.



Proprio quando tutti immaginavano per lei un futuro sul palcoscenico delle arti coreiche, ecco che la piccola Sveva manifesta al suo incredulo papà il suo reale istintivo desiderio nascosto: danzare sì, ma su un prato e con un pallone tra i piedi! L' "open day" di calcio femminile, organizzato proprio nei primi mesi del 2017 a Palermo dalla FIGC, le offre la possibilità di provare l'ebrezza di indossare una maglietta e giocare su un campo di calcetto, insieme ad altre ragazze (di età media di almeno 3 anni superiore), restando affascinata da quella esperienza. La società Ludos Palermo, storica realtà cittadina di calcio femminile, le consente di fare i primi allenamenti, tuttavia non vi sono altre bimbe della sua età con cui creare una squadra "baby", per cui il papà, d'accordo con il mister della Ludos, decide di iscriverla alla scuola calcio de "Le Ancelle", dove gioca nella stagione 2017-18, unica femminuccia in mezzo a tanti maschietti.

Dopo un breve periodo di ambientamento, prende coraggio e diventa titolare della squadra 2010 nei tornei di fine stagione, mostrando ottime qualità tecniche e velocità, giocando prevalentemente da laterale a tutto campo. Arriva anche il suo primo gol: un'emozione unica, indimenticabile, per tutta la famiglia. Nell'estate 2018 partecipa al campus estivo di calcio dell'accademia di Giacomo Tedesco, rimanendo affascinata dai metodi di allenamento e dall'entusiasmo di quell'ambiente. Gioca, quindi, la stagione 2018-19 con i maschi 2010 dell'Academy Tedesco: il mister la imposta come centrocampista centrale, regista, e, all'occorrenza laterale. Pian piano diventa un punto di forza della squadra, ricevendo spesso i complimenti dei mister avversari. Nel luglio 2019, poi, un'altra esperienza indimenticabile: lo Juventus Summer Camp femminile a Chianciano Terme. Sveva vive una settimana di allenamenti e sfide in un clima di professionalità e divertimento, che le dà conferma della sua passione e del suo talento.

Alla fine dell'estate 2019, la nuova società del Palermo Women, erede della Ludos, la seleziona tra tante altre bambine per la sua squadra Under 12. Inizia quindi un nuovo cammino con le ragazze 2007-2009, essendo la più giovane di tutte, confrontandosi in match misti anche contro maschi 2008. Da novembre a febbraio cresce costantemente durante gli allenamenti e le partite: Sveva dimostra ancora una volta le sue qualità, cerca di colmare i suoi difetti, lavorando con passione e serenità. Finché, però, l'emergenza Covid non costringe tutte queste magnifiche ragazze a fermarsi e interrompere i loro sogni, almeno temporaneamente. Ad ottobre scorso, riprendono gli allenamenti individuali, in attesa che la situazione torni alla normalità. L'entusiasmo non è svanito, nonostante la pausa. Il desiderio di divertirsi con il pallone ai piedi traspare sempre nei suoi occhi. La volontà di raggiungere i suoi sogni di bambina, innamorata del calcio, sembra essersi rafforzata. Non resta che godersi lo spettacolo".

 

Dalle ballerine ai tacchetti, Sveva ha da sempre inseguito il suo sogno e continua a farlo tutti i giorni. Non saranno gli stop e non sarà il Covid a fermare la sua inarrestabile passione che si porta dietro da sempre, perché il calcio può essere rappresentativo della vita, dei duri allenamenti che vengono ripagati col successo, ma anche delle amare sconfitte immeritate, ma l'importante è sempre rialzarsi e lottare fino alla fine.

Di Giada Morena, in collaborazione con Alessandro Di Bona


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