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#SONOOLIVIA-LE CALCIATRICI SCENDONO IN CAMPO


Sta diventando virale la lettera della bambina Olivia di 7 anni che chiede di poter giocare a calcio nella squadra del fratello nel quartiere di Trastevere, la Roma Uno.

Questa la lettera della bimba: “Ciao sono Olivia e ho sette anni, adoro molto il calcio e sono pure forte, ma non capisco perché la scuola di calcio sotto casa fa giocare i maschi e non le femmine. La scuola si chiama Roma Uno.

Io non voglio fare la fine della mia amica Maddalena che giocava all’asilo, ma poi tutte le dicevano che il era da maschie smise di giocare.

So che il calcio è un gioco da fare tutti insieme e giustamente ho il diritto di farlo anch’io”.

A lanciare la notizia sui social è stata il portiere svedese Stéphanie Öhrström della Fiorentina, pubblicando questa foto nelle storie

A condividere, postare e mettere in evidenzia sui canali social moltissime calciatrici italiane come Alia Guagni, Barbara Bonansea, Cristiana Girelli, Elisa Bartoli, Lisa Alborghetti, Katja Schroffenegger, Cecilia Prugna, Manuela Giugliano, Daniela Sabatino, Melania Martinovic, Martina Brustia, Sofia Canore, Martina Rosucci, Eleonora Goldoni e Chiara Marchitelli.


Oltre a loro anche la giornalista Alessia Tarquinio ha detto la sua, spiegando nelle sue storie di Instagram come si sono svolte le vicende della piccola Olivia.

La squadra trasteverina ha impedito alla bimba la possibilità di giocare con il fratello in squadra in quanto femmina. Già, il fatto di essere una ragazzina ha impedito ad Olivia di far sì che i genitori potessero iscriverla. Già, perché tra le tante voci che la giornalista afferma di aver sentito è che tra i genitori, avere in squadra delle bimbe, non è congeniale. Esse “abbassano il livello e lo spettacolo”.


Giustamente Alessia Tarquinio precisa che il caso di Olivia non esiste solo nel mondo calcistico, ma in ogni singolo sport. Anche per i bambini la situazione è uguale, poiché spesso anche a loro viene spesso impedito di praticare attività considerati femminili.


Perciò la giornalista ha lanciato l’hashtag #sonoolivia, in modo che tutti, bambini, bambine, genitori, giornalisti e amanti di qualunque disciplina sportiva si possano sentire vicini alla bambina.

Tra i vari pensieri condivisi dalle calciatrici sopracitate, particolare è quello di Daniela Sabatino: “Nessuno sport per una bambina può essere classificato “sbagliato”.

Il calcio, come ogni sport è gioco, divertimento, dedizione, passione, sacrificio e amore. Lo sport è vita. Ed ogni scelta di sport dovrebbe essere accompagnata, appoggiata, incentivata e rispettata! E tu giocherai piccola Olivia…perché nessuno può spegnere la luce dei tuoi sogni. Mai”.

È inammissibile che nel 2020, quasi 2021, ci siano ancora ragazzini che per colpa di retrograde ideologie si vedono impossibilitati nell’inseguire il loro sogno.

Di Fulvio Buongiorno


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