Abbiamo avuto il piacere di intervistare ai nostri microfoni, la pagina Instagram Calciatrici Brutte (@calciatricibrutte_official), fondata nel 2016, con cui abbiamo parlato di calcio femminile.
«Come nasce la vostra passione per il calcio?»
“La nostra passione per il calcio femminile nasce dall’averlo vissuto sulla nostra pelle, chi giocandolo, chi nelle sue dinamiche societarie, chi guardandolo e facendo il tifo”.
«Ricordate la vostra prima partita di calcio femminile che avete visto dal vivo? Se sì, quale?»
“Certo, il ricordo è ancora vivo nella nostra mente: era il 1917 ed eravamo sugli spalti a tifare insieme ad altre venticinquemila persone. La curiosità di vedere donne giocare a calcio era così tanta che abbiamo viaggiato nel tempo!”
«Secondo voi, il mondiale di Francia 2019 ha dato una maggiore spinta alla crescita del movimento femminile italiano?»
“Il Mondiale 2019 ha dato una visibilità da capogiro al movimento, è palese. Però la visibilità di un Mondiale da sola non basta: bisogna avere basi solide per costruire qualcosa che duri nel tempo e cresca bene”.
«Quali sono le vostre proposte per migliorare il movimento italiano?»
“Non ci sentiamo così competenti da proporre qualcosa. Sicuramente, come ogni progetto di crescita che si rispetti, ci vogliono investimenti mirati e un piano di sviluppo ben chiaro”.
«La qualità del campionato italiano si sta avvicinando rispetto al resto dell’Europa (In particolare, Spagna, Francia, Germania e Inghilterra)?»
“Siamo ancora lontani dai livelli di Paesi in cui le giocatrici sono professioniste e ci sono investimenti molto più ingenti e da più tempo. L’ingresso di società professionistiche nel nostro panorama livellerà il gap che c’è. Ci vorrà tempo. D’altra parte “Roma non fu costruita in un giorno”.
«Secondo voi, il campionato si deve riprendere?»
“L’importante è che il tutto sia fatto in sicurezza, senza discriminazioni di genere. Ci auguriamo che le autorità competenti abbiano scelto di riprendere negli interessi di giocatrici e società. Se lasciamo parlare la nostra parte da tifosi, diciamo che non vediamo l’ora di tornare allo stadio!”
«La vostra formazione ideale»
“Scegliamo di darvi una versione amarcord, da “ricerca su Google”. Non abbiamo visto tutte queste calciatrici giocare dal vivo, come si può immaginare, ma tra i commenti dei veri esperti di calcio femminile questi nomi circolano spesso. Escludiamo Carolina Morace solo perché è troppo conosciuta al grande pubblico” (sorridono n.d.r.).
Portiere: Giorgia Brenzan
Difesa: Roberta Stefanelli, Elisabetta Tona, Giulia Perelli
Centrocampo: Alessia Tuttino, Tatiana Zorri, Federica D'Astolfo, Silvia Tagliacarne
Attacco: Rita Guarino, Patrizia Panico, Melania Gabbiadini
«Avete dei progetti per il futuro?»
“Senza dei sogni nel cassetto non si va da nessuna parte e siamo consapevoli che possiamo fare molto di più di quello che, a oggi, riusciamo a fare. Stiamo lavorando sul nostro sito. E poi abbiamo in mente un progetto per promuovere i terzi tempi, diciamo così”.
«Oltre alle risate, fate passare di messaggi molto importanti, qual è il vostro obiettivo? Che messaggio volete fa passare con la vostra pagina?»
“Abbiamo pensato di raccontare le avventure del calcio femminile italiano e delle calciatrici usando ironia e immagini che di certo non sceglierebbero come foto profilo, ma dando anche il giusto peso alle questioni importanti, come il professionismo e i diritti delle atlete. Il messaggio è che il calcio femminile è bellissimo e può esserlo ancora di più se libero da discriminazioni e pregiudizi e se giocato con pari opportunità”.
Ringraziamo lo staff di Calciatrici Brutte per la loro cordialità e simpatia, augurando buona fortuna, con la speranza di vedere, realizzati i loro progetti.
Di Pierluigi Papa Photo credit: Calciatrici Brutte
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