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MARTA MASON:"QUANDO PUOI CONDIVIDERE LA MUSICA CON CHI HAI DI FRONTE SCATTA QUALCOSA DI MAGICO "

Marta Mason, ex calciatrice con 159 presenza e 68 gol in serie A. Una volta lasciato il calcio si è dedicata alla musica, facendo uscire, da poco, il suo primo EP: "Ogni cosa cambia".

L'ex attaccante si è raccontata a nostri microfoni, dall'abbandono del calcio all'esperienza ad amici per poi finire con l'uscita del suo nuovo EP.

La magia di un gol- "Mi ricordo diversi importanti goal ma uno in particolare è quello del 4 a 1 contro il Brescia quando giocavo a Mozzanica. Era un derby e ho praticamente squarciato il centrocampo e la difesa e ho letteralmente conquistato quel goal. Mi sono fatta tutta la metà campo dopo aver rubato il pallone al centrocampo. 

Segnare è tutto.

Io fin da piccola segnavo i goal degli allenamenti in un foglio, anche quelli in fuorigioco (perché per me erano comunque goal).

Mi faceva stare bene segnare, sentivo di fare esattamente quello per cui ero nata".


La scelta di lasciare il calcio- "Purtroppo sono stata un po' costretta dal mio fisico. E’ partito tutto da un’infortunio alla caviglia per poi arrivare a mille acciacchi continui: fasciti, tendiniti, periostiti, tutte infiammazioni varie che mi hanno logorato e non mi hanno permesso di allenarmi e giocare come avrei voluto.

E’ stato difficile accettarlo e interiorizzarlo, ma stavo peggio a vivere quella situazione continua di frustrazione".


Rimorsi calcistici- Se tornassi al 2010, anno in cui mi sono infortunata e da lì non mi sono più ripresa, ti direi che mi curerei molto meglio e mi prenderei il mio tempo, mi affiderei a molte più persone competenti per poi ripartire più forte e raggiungere gli obiettivi che avevo: mondiali, europei, serie a da vincere, capocannoniere, professionismo, qualche esperienza all’estero.


L'evoluzione del calcio femminile e ciò che manca- "Manca il professionismo per poi decollare definitivamente. Da quando sono subentrati i grandi club si è già visto un’enorme differenza. Quattro anni fa si giocava il mondiale femminile e noi stavamo invidiando e ammirando il Principe William d’inghilterra che andava a fare visita alla nazionale. Ora tante cose sono cambiate anche qui".

Cambiamenti per il calcio di oggi- "In generale nel calcio cambierei questo enorme potere che hanno i soldi e con loro la perdita di valore di essere davvero importanti in un progetto. Di fatto si è persa l’importanza del valore di qualsiasi persona e questa cosa mi dispiace molto, ma non sarà di certo io a cambiare questa prerogativa che domina il mondo intero".


Cambiamenti per il calcio femminile- "Metterei ai vertici solo donne che hanno praticato questo sport, che conoscono le difficoltà che di fatto sono state la nostra forza e che conoscano la testa delle donne e la loro emotività.

Metterei lo stesso inno della Champions League maschile anche in quella femminile". 


La passione per la musica- "La musica c’è sempre stata ma non ho mai pensato di renderla una realmente una strada percorribile, fino a quando poi sono entrata ad Amici e ho capito che forse qualcosa da dire ce l’avevo davvero.

A me piace tanto unire le voci ed unirle agli strumenti, provo godimento quando escono tutte queste vibrazioni assieme. Ho avuto la fortuna di poter cantare anche per tanta gente e quando la tua musica la puoi condividere fisicamente con delle persone di fronte a te, lì scatta qualcosa di veramente magico". L'esperienza ad Amici e il ritorno in campo- "E’ stata un’esperienza molto forte e difficile. Semplicemente non ero pronta. Sono entrata in un contesto per di più destinato al lancio di artisti determinati e sfacciati, con progetti ben chiari e orientati. Io pensavo sarebbe servito per studiare canto (sorride n.d.r.). In effetti ho studiato tantissimo lì dentro , ma se mi chiedessi cosa avrei fatto di diverso  ti risponderei che avrei voluto viverla ora quella possibilità, con un lavoro pronto e utilizzare il programma come mezzo di comunicazione più che di crescita. Mi porto dietro tante meravigliose conoscenze, ma di certo non ne ha giovato la mia autostima. Senza quel programma non avrei conosciuto Veronica Marchi, con cui ho lavorato al mio primo singolo I Walk alone e all’Ep “Ogni cosa cambia”.

Tornare in campo poi è stato come sempre, ma di fatto sono tornata agli stessi problemi fisici del tendine d’achille, ci ho dato dentro fino a quando ho potuto".


Il suo nuovo EP: Ogni cosa cambia- "L'ep ogni cosa cambia è uscito lunedi 25 maggio 2020. E’ un lavoro autobiografico. Ho iniziato a scrivere questo EP quando ancora avevo addosso i segni della televisione, e la mia autostima stava rannicchiata in attesa che andassi a svegliarla. Ho finito di scriverlo con la frenesia di registrarlo, di produrlo, di portarlo fuori, di farvelo sentire. Ed è rimasto congelato per tanto tempo. Due anni per l’esattezza.

Ogni cosa cambia, è proprio vero. Questa frase è il centro della mia vita, di come io vedo l’esistenza e di come è stato concepito questo insieme di canzoni. Sono tre brani densi e parlano di me, senza tanti giri di parole. Dritti e puri.

Il cambiamento per me è spostarsi e arrovellarsi, caderealzarsi, provare e riprovare accettando che non siamo perfetti e definiti. Siamo acqua che si muove e può cambiare forma".


Aspettative per il futuro musicale- "Non ho aspettative. La musica sarà scandita sui miei tempi e non quelli degli altri. Spero che la gente possa ritrovarsi sempre nelle cose che scrivo e che possa essere per loro un modo per sentirsi meglio, più liberi."

Obiettivi per il futuro- "Ho nuovi progetti musicali fino al 2021. Al di là della musica spero di riuscire sempre di più a far combaciare la mia vita alle mie necessità e ai miei progetti di casa e di famiglia.

Voglio lavorare sempre meno e vivere delle mie passioni, chiaramente potendo vivere di quello". Di Giada Morena

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