Ieri pomeriggio ho avuto il piacere di poter scambiare due parole con Lisa Tommasini, la ritrattista non ufficiale delle nostre Azzurre: per essere riuscita a trasformare da diretta ignorante in intervista seria tutto quello che ci siamo dette, avrei bisogno di novanta minuti di applausi.
Come è nata questa passione per i ritratti?
“Circa cinque anni fa ero già all'opera ma i risultati oggettivamente non erano molto belli. Un commento di mia madre mi ha dato la spinta per studiare al liceo artistico: "Perché continui a disegnare se non sei capace?" mi disse lei e io decisi di dimostrarle che non era così. Il Mondiale (Francia 2019, nda) mi ha donato dei soggetti da ritrarre perché ho visto lo sport che amo reso e praticato da un gruppo di ragazze fantastiche.”
Qual è stato il primo ritratto che hai realizzato e quale è stata la prima calciatrice che hai disegnato?
“Il primo in assoluto è stato un ritratto di mia sorella per un compito in classe. Per quanto riguarda le calciatrici, prima le disegnavo a colori ma un giorno finii l'azzurro senza possibilità di procurarmene altro e decisi perciò di continuare con le matite: le prime sono state Cip e Ciop (Valentina Giacinti e Valentina Bergamaschi, nda
Come disegni?
“Il disegno lo faccio a matita, utilizzando la tecnica del tratteggio che consiste in tante linee avvicinate che creano una velatura. Come strumenti uso matita, gomma, gomma matita, gomma pane e altri accessori poco conosciuti: prendo un foglio di buona qualità come il cartoncino, realizzo lo schema del disegno, poi comincio a delineare i tratti e infine utilizzo il chiaroscuro, che è il mio momento preferito.”
Qual è la calciatrice più semplice da disegnare e quale invece la più difficile?
“La più semplice penso sia Aurora Galli perché ho impiegato meno tempo, circa cinque/sei ore. La più difficile prima era Sara Gama, i suoi capelli da soli mi hanno portato via dodici ore perché ho disegnato i riccioli in chiaroscuro uno ad uno: in totale ho lavorato per venticinque ore. In seguito lo è diventata Giorgia Spinelli in posa con la coppa, a causa dei riflessi e di altri dettagli.”
Qual è il tuo preferito in assoluto?
“Più vado avanti più mi accorgo che miglioro, tecnicamente non so rispondere. Emotivamente sempre quello di Giorgia Spinelli: mi sono anche sentita come una professionista perché era un ritratto su commissione della stessa.”
Hai realizzato altri ritratti su commissione?
“Sì. Ilaria Mauro me ne chiese uno con Pipitone, Galli e Boattin, ma era per scherzo infatti è ancora in mio possesso. Più tardi, una ragazza del Sassuolo (rimasta anonima) me ne chiese uno, ma non mi contattó più. Infine, Marta Varriale mi ha detto: "Se vuoi, fammene uno".”
Progetti futuri in cantiere?
“Al momento sto valutando se aprire una pagina con un'impronta professionale dedicata solo all'arte, poi vorrei riprendere il mio lato di musicista e registrare le mie canzoni.”
C'è un ritratto a cui sei più affezionata? Perché?
“Da un punto di vista emotivo, mi viene in mente quello realizzato per Bergamaschi: era una sorpresa per il suo compleanno ed alla fine era molto contenta e mi ha ringraziato tanto.
Da un punto di vista tecnico direi quello di Giorgia Spinelli con la coppa perché mi sono impegnata moltissimo”.
Di Costanza
Photo credit: @Lysander01 on Instagram
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